Se intendi avere un notevole risparmio di energia in termini di rispetto dell’eco-sistema che ti circonda allora potrai sicuramente optare per la tecnologia delle pompe di calore.
Questa tua attitudine farà si che più della metà dell’energia elettrica richiesta, e parliamo del circa il 75%, per alimentare la PDC proverrà dall’ambiente esterno. Quindi, l’apporto di energia elettrica sarà solo del 25%.
Se andrai ad abbinare la PDC con un impianto radiante beneficerai di un risparmio energetico che potrà andare dal 40% al 70%.
Non dovrai preoccuparti più di bollette bimestrali corpose, in quanto potrai recuperare dall’ambiente esterno quell’energia rinnovabile derivante dal sole. Inoltre, potrai puntare ad una completa indipendenza energetica se abbinerai la PDC a fonti alternative di elettricità.
Devi sapere che ci sono diverse tipologie di PDC: quella monoblocco, quella splittata e quella per acqua calda sanitaria (ACS).
Nello specifico quelle monoblocco consentono di assorbire il calore presente nell’aria, ebbene si anche con temperature molto rigide, per poi cederla all’acqua dell’impianto di riscaldamento.
Invece quella splittata è divisa dal modulo ad incasso minimizzando gli ingombri e migliorando l’integrazione architettonica nell’edificio.
Per quanto riguarda invece quella per ACS, questa sfrutta l’energia aerotermica per riscaldare l’acqua contenuta in un serbatoio integrato, che può avere una capacità variabile da 100 a 330 litri.